L’amaro, detto anche bitter, è il classico fine pasto italiano. È un liquore con gradazione alcolica non inferiore a 15° ottenuto dall’infusione in alcool di un mix di erbe dal sapore prevalentemente amaro.

Già nell’antichità e in epoca medievale piante, radici e spezie venivano fatte macerare nel vino per preparare una bevanda digestiva e curativa per l’apparato digerente. È poi nei monasteri benedettini che in Europa nel corso del Medioevo vengono custodite e tramandate le conoscenze in materia di botanica e fitoterapia.
I monaci coltivavano le erbe officinali nell’hortus conclusus del monastero e le usavano per produrre liquori amari usati come coadiuvanti per la digestione e come rimedi per vari disturbi. La tradizione del liquore amaro dalle proprietà aperitive, eupeptiche e digestive è stata tramandata nei secoli ed è passata dai monasteri alle farmacie, ai piccoli produttori artigianali e infine alla grande industria, fino a rendere l’Italia uno dei principali paesi produttori di amari.

Come si fa un amaro

Dietro alcuni dei più famosi amari italiani c’è la storia di un antico monastero, l’intuizione felice di un farmacista o una ricetta di famiglia tramandata con passione: questo “saper fare” si è sviluppato anche grazie alla grande varietà della flora italiana, che dai tempi più antichi ha fornito erbe e radici dalle proprietà aromatiche e fitoterapiche. Ingredienti di prima qualità e un mix ben dosato di erbe, radici, rizomi e spezie sono indispensabili per un ottimo amaro! Per preparare un amaro occorre mettere gli ingredienti vegetali aromatizzanti (le cosiddette “botaniche”) in infusione a freddo in alcool etilico a 96° per un periodo che può arrivare a 40 giorni. Alla fine del processo di infusione l’amaro viene filtrato e, in alcuni casi, viene addizionato di acqua distillata per abbassare la gradazione alcolica, oppure di zucchero in modo da bilanciare il gusto amaro e renderlo più appetibile. Nell’ultima fase l’amaro viene imbottigliato in bottiglie di vetro oppure, se la ricetta lo prevede, come nel caso del nostro Amaro Fabbrizii, travasato in botti per affinarne gli aromi prima di arrivare nei nostri bicchierini.